Oggi Attilio Bolzoni su Repubblica recensisce "Ho visto l'uomo Nero".
L´UOMO NERO diario di un cronista
La vicenda di Rignano Flaminio: un libro di Claudio Cerasa.
Quella parola la pronunciano sempre «piano piano». Quasi per forza, sottovoce. Quella parola - presunti - è come se avessero paura di farla sentire agli altri. E´ da mesi e mesi che l´hanno dimenticata, perduta fra le loro angosce. Da quando si incontrarono per la prima volta in una casa per confessarsi sui loro figli, i bimbi che frequentavano la scuola materna. Era due estati fa, i primi giorni del luglio del 2006. Fu allora che in paese cominciarono ad apparire all´improvviso gli «orchi», che cominciarono a circolare quelle spaventose descrizioni sugli «uomini incappucciati» e sui piccoli che «bevevano sangue». Orchi e non presunti orchi. Diavoli e non presunti diavoli. Mostri e non presunti mostri. Neanche uno di quei genitori aveva più cuore per aspettare un processo e una sentenza. Bastava il dubbio.
Bastava il sospetto. Bastava anche solo l´idea. Quella parola - presunti - fu seppellita già prima degli arresti. E mai più dissotterrata. Nemmeno dopo le scarcerazioni.
La complicatissima e scivolosissima vicenda di Rignano Flaminio e dei suoi (mai presunti) pedofili della scuola materna «Olga Rovere» è diventata un racconto. I passi dell´inchiesta giudiziaria che si intrecciano con i personaggi, rivelati uno dopo l´altro nelle loro pieghe più intime fra la cronaca degli avvenimenti e quella suggestione di massa che ha piegato la realtà condannando inesorabilmente tre maestre, un autore televisivo, una bidella e un benzinaio di colore ancor prima che la giustizia potesse dimostrare uno solo di quegli orrori. Un piccolo paese come specchio dell´Italia intera. Di tutte le sue paure. Il titolo del libro è Ho visto l´Uomo Nero (Castelvecchi, pagg. 180, euro 14) e l´ha scritto Claudio Cerasa, giovane redattore de Il Foglio. Sarà in libreria dal prossimo 21 settembre.
E´ una narrazione che ha il rigore dell´inchiesta giornalistica.
Le drammatiche testimonianze dei bambini. Le risultanze delle perizie e delle controperizie. I pareri dei dottori. Gli atti dei pubblici ministeri. I dubbi degli avvocati. Le grida delle madri disperate. Tutte le ragioni di tutti sono finite nel diario di un cronista inviato in quel paese a trentanove chilometri da Roma il 26 aprile del 2007, appena poche ore dopo l´arresto degli «orchi». In Ho visto l´Uomo Nero c´è anche, c´è soprattutto un j´accuse «contro l´incredibile caccia alle streghe» che si è scatenata a Rignano Flaminio. I sospetti subito condannati. Già tutti colpevoli. Tutti messi in croce.
E´ proprio un giornalista che questa volta ha puntato il dito contro il grande delirio mediatico-giudiziario. Il libro di Cerasa ricostruisce ciò che è accaduto sin dalle prime denunce dei genitori e dalle prime visite mediche. Dalle prime smentite. Dai primi «pezzi» sui giornali e dai primi seguitissimi talk show. Nei dettagli ricostruisce un incontro - anche quello il primo - dei genitori dei bimbi «abusati». E´ uno dei punti chiave della brutta e controversa storia di Rignano Flaminio. Le prime denunce dei genitori vengono verbalizzate dai carabinieri della caserma di Bracciano fra il 9 luglio e il 9 settembre 2006. Verrà riportata successivamente in un passo dell´ordinanza di custodia cautelare contro gli indagati: «Non inficia in alcun modo l´affidabilità di tali denunce, la circostanza che i genitori dei minori si siano a un certo punto confrontati su quanto andava emergendo».
Confrontati. I genitori dei bimbi della scuola materma «Olga Rovere» si erano «confrontati» prima e durante e dopo le denunce ai carabinieri. Avevano «interrogato» i loro figli prima e durante e dopo quelle denunce. Li avevano addirittura filmati i bimbi, per raccogliere e documentare ogni loro parola. E´ tutto riportato nei vari capitoli di Ho visto l´Uomo Nero, verbali agli atti, prove di accusa che in futuro potrebbero facilmente trasformarsi in robusti elementi a favore delle difese. Sono le contraddizioni di un´indagine che in più fasi appare disordinata. Gli arresti a nove mesi dalle denunce e poi le scarcerazioni a quindici giorni dagli arresti. La Cassazione, proprio ieri, ha confermato il ritorno in libertà degli indagati.
Ho visto l´Uomo Nero racconta anche tutto quello che è avvenuto dopo gli arresti. Sui giornali. In tivù. Nell´ultimo capitolo c´è una raccolta dei titoli sulle prime pagine dei quotidiani italiani. Quella parola - presunti - non compare quasi mai.
«Violentavano i bambini e li filmavano». «Dovevano bere il sangue e fare massaggi alle maestre» «Quei pedofili ogni domenica a messa» «Bambini drogati e filmati» «Narcotizzavano i bimbi, poi gli abusi». «Anche le donne lo fanno con i loro bimbi». Scrive Cerasa: «In quei giorni, come capita spesso qui in Italia e come capita con un certo successo dal 1992 ad oggi, non esistevano indagati, non esistevano sospettati e non esistevano "presunti pedofili". Esistevano solo mostri».
Le ultimissime pagine sono dedicate alle trasmissioni televisive. Nelle tre serate che Porta a Porta si è occupata degli «orchi» ha registrato il 19, il 25 e il 27 per cento di share. Nelle quattro serate sui «mostri» Matrix ha raggiunto il 14, il 15, il 20 e il 29 per cento. E´ la pedofilia che fa audience, l´Uomo Nero turba e richiama. Gli ascolti salgono, salgono sempre con i bimbi e con i diavoli.
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mercoledì 19 settembre 2007
"Ho visto l'uomo nero" su Repubblica
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