lunedì 2 giugno 2008

Il Foglio. "Il Pd non avrà giornali di partito ma una tv, parla Gentiloni"

Roma. Per il momento sarà una “una shadow tv”, ma sarà comunque una televisione vera: con un palinsesto, una linea editoriale, una piattaforma multimediale, una community, una struttura ispirata a due modelli americani e un’altra struttura che farà da cerniera tra la redazione giornalistica e la direzione del partito. In poche parole, dal prossimo autunno Walter Veltroni vedrà nascere la prima televisione ufficiale del partito. Il segretario del Pd aveva anticipato l’idea, qualche giorno fa, in un’intervista al Corriere della Sera (stiamo lavorando per “rafforzare la nostra presenza nel web e nel sistema tv”) e l’ex ministro delle Comunicazioni (ora ministro ombra), Paolo Gentiloni, anticipa al Foglio il progetto della rete democratica. Una rete che sarà diversa dalla tv satellitare che la fondazione ItalianiEuropei di Massimo D’Alema presenterà nei prossimi mesi; che sarà speculare a quella ideata dall’ex vicepresidente americano Al Gore, la Current tv (arrivata un mese fa in Italia); e che si appoggerà a un network simile a quello molto famoso chiamato moveon.org, capace di raccogliere nel 2004 circa 21 milioni di dollari per il candidato alla presidenza John Kerry (“Una formidabile macchina di mobilitazione politica e finanziaria”, dice Gentiloni). Per certi versi, però, la tv di Veltroni e del Pd rappresenterà una piccola rivoluzione per un partito di centrosinistra. Perché, come spiega Gentiloni, alla fine dell’estate il Pd avrà una sua rete, una sua web radio, una suo telegiornale e un suo canale satellitare ma non avrà più, invece, un giornale di sua appartenenza. “Fermo restando – spiega Gentiloni – che nell’area politico-culturale del Pd convivranno almeno due quotidiani autonomi (Europa e Unità) il partito non sarà più proprietario di alcun giornale. Il punto è che oggi la comunicazione del Pd deve essere in discontinuità rispetto ai modelli adottati in epoche storiche precedenti. Insomma: noi non puntiamo a essere proprietari di mezzi di comunicazione ‘alternativi al sistema’, ma a diventare un grande fornitore di contenuti. Per questo il nostro progetto è quello di creare un apparato di comunicazione che lavorerà su più piattaforme e che, oltre a essere presente sul satellite e sul web, sarà visibile anche su alcuni canali privati. Il web sarà porta di accesso per tv e radio, per l’informazione online e per il social networking. Detto questo, il Pd credo abbia l’esigenza di superare alcuni problemi di comunicazione, come la difficoltà di dialogo con i propri aderenti e i militanti più giovani. Una tv così credo possa aiutare”.
Gentiloni, che per mettere a punto il progetto riunirà a metà giugno un gruppo di lavoro composto da parlamentari, esperti e giornalisti (ci sarà anche il responsabile web del Pd Francesco Verducci), dice che il partito arriverà presto sul satellite e, con molta diplomazia, ammette che non ci sarà “nessuna concorrenza” con la tv satellitare di D’Alema. “Dal nostro punto di vista, tra l’altro, una struttura che gestisca insieme web e tv può essere anche una buona idea e non mi stupirei se la radio e la tv che stiamo preparando siano curate da società ad hoc. A quanto ne so, poi, la fondazione ItalianiEuropei sta discutendo di questo progetto con Nessuno tv e credo proprio che con quel canale è possibile che faremo un pezzo di strada anche noi”. Dalla Nessuno tv spiegano che questa però è un’ipotesi difficile e che, con ogni probabilità, la loro rete (che oggi ha come consiglieri i senatori pd Giorgio Tonini e Luigi Zanda) potrebbe invece entrare presto nel cda di ItalianiEuropei.
Claudio Cerasa
31/05/08

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