Roma. La storia è rimasta un po’ nascosta durante la campagna elettorale e fino a poche ore fa, al loft, il discorso veniva accolto con colpetti di tosse, sbadigli e battutine più o meno fulminanti: “Come sarà il Pd in Europa? Beh, prima cerchiamo di capire se ci sarà davvero un Pd in Italia”. Da qualche giorno, però, c’è una novità che vivacizza la questione della “collocazione europea” del Partito democratico e che potrebbe essere messa in relazione anche con l’analisi del “voto cattolico” celebrata ieri pomeriggio dagli ex Popolari nelle aule della Pontificia Università Gregoriana. (Aule in cui c’era Massimo D’Alema, in cui non c’era Walter Veltroni e dove ai parlamentari del Pd è stato ribadito che alle ultime elezioni il partito è stato votato solo dal 37 per cento degli elettori cattolici). La novità è una lunga lettera inviata tre giorni fa, via fax, da Francesco Rutelli a Enzo Bianco, Rosy Bindi, Antonello Soro, Pierluigi Castagnetti, Enrico Letta, Paolo Gentiloni, Luigi Zanda, Giuseppe Fioroni, Dario Franceschini, Lapo Pistelli, Arturo Parisi, Gianluca Susta, dove l’ex sindaco di Roma lancia un appello per creare fuori dall’Italia una “cosa nuova”. “Credo – scrive l’ex segretario della Margherita – che si debba confermare che il percorso che abbiamo realizzato in questi anni e la fisionomia in costruzione del Partito democratico non siano compatibili con un ingresso nel partito né nel gruppo parlamentare dei socialisti europei”. La lettera di Rutelli arriva in un momento delicato non solo per la questione della collocazione europea del Pd ma anche per quanto riguarda il filo sul quale ha cominciato a muoversi l’ex vicepremier. Rutelli, infatti, dopo la sconfitta a Roma contro Gianni Alemanno, seppur confortato dalla nomina bipartisan a capo del Copasi, sa che oggi il rischio è quello di perdere peso nel partito e di diventare sempre più un semplice leader di minoranza.
Ma Rutelli sa anche che all’interno del loft esistono ancora spazi per provare a far squadra attorno a una certa linea politica. E a questo proposito, sono due gli argomenti con i quali il senatore (da ieri anche consigliere comunale di Roma) proverà a imporre la propria agenda su quella del partito Il primo punto è il nuovo manifesto dei coraggiosi che presenterà entro la metà di luglio. Il secondo è la collocazione europea. Rutelli, che è cofondatore e copresidente del Pde (che fa parte dell’Alde), sa che in questo momento la linea del Pd, e la linea di Veltroni, a proposito di Europa non è ancora coincidente con quella dei cattolici del partito. Il segretario vorrebbe creare un contenitore come il Pd anche a livello europeo ma come riassume un collaboratore di fiducia di W. l’approdo più immediato per il Pd in Europa oggi “è quello di una sorta di apparentamento del partito nel gruppo del Pse”. Non è difficile da comprendere, dunque, che per i cattolici del Pd “diventare socialisti” non è in cima nella lista dei desideri e anche per questo c’è da scommettere che la battaglia di Rutelli contro la formula “Pse-Pd” sarà presto appoggiata anche dagli ex Ppi (due giorni fa Pierluigi Castagnetti, ex segretario Ppi, ha già scritto su Europa un articolo preoccupato sull’argomento). Solo che gli ex popolari di fronte all’affondo di Rutelli potrebbero anche essere in difficoltà. “Il tema del partito europeo – spiega un ex Ppi presente ieri pomeriggio alla Gregoriana – non è un tema etico su cui vale la libertà di coscienza. Se Veltroni non la pensa come noi, rischiamo per la prima volta di trovarci seriamente in disaccordo con il segretario”. C’è poi un appuntamento che potrebbe incuriosire i parlamentari cattolici del Pd. Domani Rutelli parteciperà con Lapo Pistelli a una riunione organizzata dall’Alde a Bilbao. Ma il colpo che l’ex vicepremier prepara è quello di metà giugno, quando Rutelli organizzerà in Italia un convegno in cui mettere a punto un’agenda programmatica per l’Europa e il Pd. Il convegno sarà a Roma il 18 e 19 giugno e si svolgerà, non proprio casualmente, poche ore prima dell’assemblea nazionale convocata dal Pd (20, 21 giugno) E come suggeriscono oggi i rutelliani quel giorno a Milano l’ex sindaco saprà perfettamente cosa chiedere a W.
Claudio Cerasa
06/06/08
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