martedì 29 maggio 2007

Pannella dà di scissionista a Capezzone con un duro atto d’accusa

Sette mesi dopo la storica direzione durante la quale tra Marco Pannella e Daniele Capezzone ci fu un robusto scambio di opinioni sulle strategie future dei radicali (Capezzone chiedeva a Pannella perché infilarsi “nel cliché più stupido, quello del padre che divora i suoi figli?”, Pannella rispondeva dicendo che “domenica hai fatto un’ora di trasmissione per farmi un culo così”, Capezzone riattaccava parlando di “strategie autolesionistiche da Tafazzi”, Pannella concludeva con un “ti credi davvero di essere il grande stratega mentre gli altri sono degli stronzi?”), dopo tutto questo, ieri pomeriggio Marco Pannella ha scritto a Daniele Capezzone una durissima lettera con la quale il leader dei radicali dichiara ufficialmente guerra all’ex segretario del partito; e lo fa con una lettera che, secondo Pannella, non sarebbe altro che una riflessione “sulle evidenti forme di scisssione” di Capezzone, ma che in realtà, se non è un attacco è quantomeno un ultimatum. Caro Daniele, sei ancora dei nostri?
Nelle quindicimila battute indirizzate al presidente della commissione Attività produttive della Camera, Pannella, accusa Capezzone di operare “esplicitamente in opposizione a noi, non solamente al centrosinistra, che, per nostra scelta, ti aveva nominato ‘Presidente’ nemmeno un anno fa”, accusa Capezzone di essere l’unico nel partito che quando parla parla per sé (e non per i radicali) dato che ogni sua parola sembra nascere esclusivamente “con lui e la sua forza creativa”. E ovviamente non è tutto. Perché nella lettera di Pannella, il leader dei radicali va sul pesante; e non solo perché quando parla di politica e quando parla di Capezzone Pannella ricorda sempre che quella è solo “la tua politica”, Caro Daniele, ma perché Pannella ricorda che “Daniele è l’ultimo dei 630 eletti alla Camera per numero di presenze nelle votazioni”, ricorda le tante, forse troppe, “missioni di Capezzone” e ricorda che Capezzone “figura all’ultimo posto tra tutti i deputati con 52 presenze nelle 2.458 votazioni che si sono svolte alla Camera, cui avrebbe dovuto partecipare”. Ma non solo. Pannella decide di tirare due colpi pesanti a Capezzone parlando di soldi (“l’essere ‘in missione’ consente al deputato di percepire i duecento euro che altrimenti sarebbero detratti dalla diaria quando non si partecipa ad almeno un terzo delle votazioni della giornata”) e, infine, allega un lungo dossier che, secondo Pannella, sarebbe utile per dare idea di come la politica di Capezzone, oltre a non coincidere più con quella radicale, è diventata per di più pure contraddittoria. E per farlo riporta due date: 2007, Capezzone su Montezemolo: “Dal presidente di Confindustria è venuta una bella e coraggiosa sfida liberale”; 2004, Capezzone, ancora su Montezemolo: “Si farà prima o poi una rassegna stampa sugli ultimi quattro mesi di Montezemolo? Io al conflitto d’interessi ci credo”.
La lettera di Pannella arriva in un momento particolare. Dopo la notizia del fermo russo di Marco Cappato, il leader dei radicali ha annunciato che – oltre allo sciopero della fame in cui è impegnato dal 16 aprile – da mercoledì inizierà anche lo sciopero della sete per la moratoria universale delle esecuzioni capitali. Ma c’è dell’altro, perché non è certo un caso che la lettera di Pannella arrivi dopo che la scorsa settimana i Volenterosi di Capezzone erano tornati a parlare dopo alcuni mesi di assenza, spiegando di avere in cantiere un Dpef tutto loro da proporre in alternativa a quello del governo (e anche qui Pannella non ha gradito che “i radicali, i ‘suoi’ compagni radicali, non esistono in alcun modo”). Cosa ha in mente Capezzone? Lui ieri pomeriggio ha preferito non dire nulla, ha detto di essere molto impegnato in una lunga riunione e ha spiegato di non aver tempo per replicare. E già questo, per uno come Capezzone, suona singolare. Chissà che Capezzone non stia preparando un annuncio a sorpresa. Perché è vero che lui stesso pochi mesi fa aveva concluso un intervento a Padova dicendo: “Caro Marco devo darti una brutta notizia. Non ho nessuna intenzione di mollarti, è una sfida. Sono cazzi tuoi, perché io non me ne vado”, ma chissà che ora Capezzone, dopo l’attacco di Pannella, non stia pensando di rispondere con una sorpresa, tutta sua.
Claudio Cerasa
29/05/07

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