L’ultimo spettacolo realizzato dal premio Pulitzer Tony Kushner, già sceneggiatore del film Munich di Steven Spielberg, si chiama Homebody Kabul, è stato messo in scena nello stesso periodo in Spagna (al teatro Espanol) e in Australia (al Trades Hall) ed è considerato dai critici, soprattutto quelli spagnoli, una delle più belle rappresentazioni realizzate dallo stesso Kushner dai tempi di “Angels in America” (parliamo del 1994), lo spettacolo definito dal Sunday Times come “una Divina Commedia per un'età laica e tormentata, un terremoto nel teatro, sconvolgente, terribile e magnifico" che finì prima a teatro e poi in televisione grazie a una serie prodotta dalla Hbo dove recitarono Meryl Streep, Al Pacino, Emma Thompson, Mary Louise-Parker e Justin Kirk.
Tony Kushner, che compirà cinquantuno anni a luglio, che si definisce un ebreo-newoyorkese-omosessuale-antisemita, è sposato con Mark Harris, editore di Entertainment Weekly ed è stato proprio lui una delle menti che ha più pesato nell’elaborazione del film Munich (secondo Wieselter, critico liberal del settimanale New Repubblic, sarebbe colpa sua se il film ha preferito “discutere l’antiterrorismo anziché il terrorismo”, ipotesi accreditata sia dal fatto che è stato lo stesso Kushner lo scorso anno a voler ricordare che secondo lui “la creazione di Israele è stata un errore" sia dal fatto che l’American Jewish Committee parlando del nuovo antisemitismo “ebraico e di sinistra”, tra i primi “pensieri progressisti ebraici del nuovo antisemitismo”, ha inserito proprio il nome di Kusner”). Nonostante le critiche e nonostante Tony Kushner sia ormai ufficialmente entrato nella quota artisti antisionisti, il suo spettacolo “Homebody Kabul”, soprattutto in Spagna, ha avuto un successo strepitoso. “Homebody Kabul” racconta la storia di dodici personaggi che viaggiano tra New York, Londra e Kabul in un arco di tempo che va tra il 1998 e il 2000. Proprio così, il 2000. Kushner aveva infatti iniziato a scrivere il monologo già nel 1997, lo aveva presentato a Londra nel 1999 ed è per questo che lo stesso Kushner riuscì ad andare in scena con Homebody Kabul al Theatre Workshop dell’East Village di New York praticamente due mesi dopo l’attentato alle Torri Gemelle dell’Undici Settembre 2001, e cioè il 19 dicembre 2001. Tre anni dopo, lo spettacolo tornò ancora una volta a New York, accompagnato da un articolo decisamente entusiasta del New York Times (Homebody Kabul non risparmia le critiche al governo degli Stati Uniti d’America e tra i suoi dialoghi sono piuttosto evidenti le frecciate all’amministrazione di George W. Bush e a quella del suo predecessore, Bill Clinton, per gli ambigui rapporti intrattenuti dall’America con i Taliban proprio prima del Undici Settembre). Lo spettacolo ha avuto anche in quell’occasione un successo incredibile. E chissà se, dieci anni dopo la prima stesura del monologo e quattro anni dopo l’interpretazione a Salerno di Anna Galiena, non ci sia qualcuno che decida davvero di riproporre Homebody in Italia e non solo nello spazio di qualche serata di un festival.
Claudio Cerasa
29/3/07
martedì 3 aprile 2007
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