Sulle tracce dell’uomo nero
Un libro di Cerasa sul caso di pedofilia a Rignano Flaminio
Rignano Flaminio non lo conosceva nessuno. Eppure, da un giorno all’altro, quel paese di ottomila abitanti, che sta a 39 chilometri da Roma, s’è trasformato in un teatro degli orrori. Perchè, il 24 aprile di quest’anno, sono finiti in galera tre maestre e una bidella della scuola materna «Olga Rovere», un ex addetto a un distributore di benzina e un autore di programmi televisivi. Con accuse terribili: pedofilia, condita da sospetti riti satanici. Su questa storia l’Italia intera si è divisa. Chi crede nell’innocenza degli arrestati ha organizzato addirittura delle manifestazioni di piazza per gridarlo ai quattro venti. Molti altri, tra cui i genitori dei bambini che avrebbero subito violenza, non hanno smesso di puntare l’indice contro i sospettati. Come finirà? Difficile dirlo. Ma, intanto, Claudio Cerasa, il giornalista che ha seguito il caso come inviato del quotidiano «Il Foglio», ha provato a raccontare i fatti e i retroscena, le dicerie e i sospetti, di quella che, tra qualche tempo, potrebbe rivelarsi una gigantesca caccia alle streghe, oppure uno dei più spaventosi casi di violenza nei confronti dei bambini. Il libro si intitola «Ho visto l’uomo nero» ed è pubblicato da Castelvecchi (pagg. 173, euro 14). Cerasa non ha scritto questo libro per emettere giudizi. E nemmeno per accusare o per discolpare. Piuttosto, ha provato a rimettere assieme tutti i tasselli del puzzle investigativo: dal video in cui i genitori filmano i propri figli e provano a dimostrare i terribili sospetti nei confronti degli accusati, agli interrogatori, alle perizie degli esperti, agli interventi degli psicologi che hanno tentato di fare luce su un caso davvero difficile. Su cui non è stata ancora scritta la parola fine.
mercoledì 10 ottobre 2007
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